Nei giorni della festa della comunità, fa tappa da noi a Cuneo la mostraLuce del mondo” realizzata dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (www.acs-italia.org). Ci presenta la testimonianza di 9 giovani cristiani del nostro tempo che hanno vissuto il dramma della persecuzione.

Secondo stime, circa un cristiano su sette nel mondo è oggi vittima di persecuzione o discriminazione a motivo della sua Fede. Anche il Santo Padre Francesco ha affermato da parte sua che “vi sono più martiri oggi che ai tempi dei primi cristiani”. Oltre i confini del ricco e anziano “Occidente” le comunità cristiane, spesso in contesto di estrema minoranza rispetto alla religione maggioritaria del Paese, sono composte per lo più di ragazzi e di bambini. Valga un esempio per tutti. L’India -che nell’Aprile del 2023 ha superato la Cina quale Paese più popoloso al mondo- conta circa 45 milioni di cristiani (circa il 3% della popolazione totale): di essi circa un terzo non ha ancora compiuto i 20 anni: si tratta di oltre 15 milioni di ragazzi e ragazze cristiani! In India il Governo Federale sta soffocando le missioni cattoliche con la revoca arbitraria e sistematica dei permessi a ricevere aiuti dall’estero, una misura palesemente discriminatoria che colpisce direttamente decine e decine di scuole cattoliche. Inoltre, negli ultimi anni ben 12 Stati su 28 In India hanno adottato leggi anti-conversione, strumenti che puniscono e quindi impediscono la conversione dei propri cittadini da altre fedi al Cristianesimo.

Egitto, Nigeria, Pakistan, Burkina Faso, Iraq sono solo altri tra i tanti Paesi dove i giovani cristiani soffrono la compressione della libertà religiosa e le conseguenze economiche e sociali di ciò nella vita di tutti giorni, dalla discriminazione nei campi dell’accesso alla scuola e alla educazione universitaria e delle opportunità lavorative, alle leggi discriminatorie nel campo del diritto di famiglia, ove non ne sono addirittura messe in pericolo la vita nei casi di persecuzione diretta, o la dignità personale come nel caso dei sistematici (e raramente perseguiti) rapimenti a scopo di schiavitù sessuale come in Pakistan e in Nigeria. In ben 20 Stati dell’Africa la proporzione di giovani sotto i 20 anni è addirittura pari o superiore al 50% del totale ! Sono i Paesi dove la Chiesa, dentro la sua sofferenza, cresce nella Fede e anche numericamente.

In un mondo ormai completamente globalizzato, dove anche per i ragazzi la possibilità di informarsi certo non manca, la realtà della sofferenza di questi milioni di giovani cristiani di altri Paesi non può essere ignorata o considerata materia estranea alla formazione della coscienza dei nostri giovani, specialmente nel contesto di percorsi formativi parrocchiali. Questa sofferenza “riguarda” invece molto da vicino i nostri ragazzi per il loro essere membri di una Chiesa, che è -come professiamo nel Credo- “una”, “santa” e “universale”.

Se è vero che la Chiesa che soffre è, a livello universale, una “Chiesa bambina”, cioè fatta di decine di milioni di bambini in decine di Paesi, la consapevolezza circa questa sofferenza è tuttavia paradossalmente assente nei nostri giovani. Crediamo invece che, a tutte le età, essere membri dell’unico corpo che è la Chiesa chiami necessariamente ad una presa di coscienza circa la realtà della persecuzione (si ignora tra l’altro che la persecuzione religiosa è spesso causa di emigrazione massiccia, ne fanno esperienza emblematica i cristiani dell’Iraq, ormai pressoché “estinti” anche a motivo del “dissanguamento migratorio”). Ove possibile, una maggiore conoscenza e consapevolezza dovrebbero poi portare anche ad una risposta del cuore.

La valenza “educativa/formativa” della proposta è l’obiettivo ultimo di Aiuto alla Chiesa che soffre e della mostra che oggi giunge a Cuneo dopo aver già fatto tappa in tante città italiane. Fornire la consapevolezza di un fenomeno così diffuso e tuttavia ignorato della Chiesa universale (la persecuzione) è una componente importante per una completa educazione circa che cosa vuole dire essere Chiesa. La mostra testimonia come la Fede sia presa davvero sul serio dai giovani e come spesso -in contesti magari diversi dal nostro- i ragazzi arrivino a pagare per questa Fede un alto prezzo.

La mostra sarà visitabile liberamente nei giorni di festa (dal 23 al 27 maggio) sotto il portico dell’oratorio.

Iscriviti alla Newsletter

Nuovi aggiornamenti ogni settimana.