
Dall’Agenzia ANS.
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Carlo Acutis, l’adolescente che sarà canonizzato domenica 7 settembre 2025 da Papa Leone XIV, in qualche modo nel suo cammino di fede è stato anche ispirato dalla spiritualità di Don Bosco. Il suo amore per l’Eucaristia, vista come “l’autostrada per il Cielo”, è stato al centro della sua vita e delle sue azioni, in linea con la spiritualità salesiana che pone al centro l’incontro con Dio e che Don Bosco ha proposto come colonna del suo sistema educativo insieme alla devozione a Maria Immacolata.
In un colloquio telefonico con don Pierluigi Cameroni, Postulatore Generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, la mamma di Carlo, Antonia Salzano, ha raccontato della presenza di Don Bosco nella vita di Carlo e di quella della Beata Alexandrina Maria da Costa, Salesiana Cooperatrice, mistica dell’Eucarestia.
La Sig.ra Antonia ha ricordato come Carlo avesse fotocopiato un libro che commentava il Catechismo di San Pio X con episodi della vita di Don Bosco. Inoltre, ha anche ricordato come diverse volte con Carlo si fosse recata presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Torino per partecipare alla Santa Messa e per pregare presso l’urna del santo dei giovani e pregare san Domenico Savio, che per Carlo era un modello soprattutto nel suo impegno di “fare catechismo”. Proprio parlando del rapporto tra Carlo e Domenico Savio mamma Antonia ha raccontato di un fatto avvenuto in una scuola frequentata da Carlo. In un’aula c’era un quadro di san Domenico Savio che qualcuno voleva togliere, sostenendo che era un santo sorpassato. Carlo si oppose con fermezza difendendone l’esemplarità della vita e l’attualità della testimonianza.
Nella mostra ideata da Carlo Acutis e dedicata ai miracoli eucaristici, egli parla di Don Bosco come un santo che fu sempre devotissimo dell’Eucaristia e dei numerosi scritti in cui il Santo parla dell’importanza di questo Sacramento. Racconta l’episodio di quando, essendo rimaste solo otto Ostie nella pisside, Don Bosco cominciò a moltiplicarle così da poter comunicare i 360 ragazzi presenti alla Messa.
Circa il rapporto con la Beata Alexandrina Maria da Costa, la mamma sottolinea come Carlo rimase colpito sia dal fatto che per circa 13 anni la mistica portoghese visse solo di Eucarestia e insieme come fu la destinataria della richiesta, da parte di Gesù, della consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, in sintonia con il messaggio di Fatima. Anche di Alexandrina Carlo parla nella mostra dedicata ai miracoli eucaristici:
“Anche nelle mostre dedicata a Inferno, Purgatorio e Paradiso e a quella Angeli e Demoni Carlo parla di Don Bosco, della Beata Alexandrina e di san Domenico Savio raccontando alcune loro visioni ed esperienze legate alle realtà ultime della vita cristiana”.
La passione di Carlo per l’informatica e la sua capacità di utilizzare la tecnologia per diffondere il Vangelo sono in linea con l’approccio salesiano all’evangelizzazione, che mira a raggiungere i giovani attraverso mezzi moderni e creativi. Don Bosco stesso utilizzava metodi innovativi per avvicinare i giovani, e Carlo Acutis ha seguito le sue orme utilizzando la tecnologia come strumento per la santità. La mamma di Carlo ha anche confidato come Carlo, proprio ispirandosi al sistema preventivo di Don Bosco, consigliasse un uso attento e vigilante dei nuovi mezzi di comunicazione, riconoscendone sia il valore, ma anche i rischi e i pericoli.
In sintesi, Carlo Acutis ha incarnato lo spirito salesiano attraverso la sua profonda spiritualità eucaristica, il suo utilizzo creativo della tecnologia per evangelizzare e il suo amore per gli altri, dimostrando che la santità è raggiungibile anche in ambienti moderni e che la fede può essere testimoniata attraverso atti concreti e amorevoli. Ai ragazzi e ai giovani di oggi, offre il suo “kit per diventare santi“: Un desiderio grande di santità, Messa, Comunione e Rosario quotidiano, una razione giornaliera di Bibbia, un po’ di adorazione eucaristica, la confessione settimanale, la disponibilità a rinunciare a qualcosa per gli altri.







