Nel tempo di Avvento in molte parti del mondo cattolico si vive l’appuntamento forte della Messa Rorate: una celebrazione vissuta a lume di candela prima del sorgere del sole. Questa atmosfera che fa rivivere il passaggio naturale dalle tenebre alla luce, simboleggia in maniera significativa l’attesa del credente che vede del Natale del Signore l’arrivo della luce vera, quella che illumina ogni uomo.

L’appuntamento in orario inconsueto, al mattino presto, stimola il cuore a riconoscere ciò che davvero orienta la nostra vita e ci avvicina all’esperienza dei pastori che nella notte si recano a Betlemme per incontrare il Messia.

Nella cappella dell’oratorio vivremo il mercoledì mattina di Avvento questa Santa Messa alle ore 6.40 (4, 11, 18 dicembre).

Per i giovani sarà possibile venire dalla sera prima a dormire in oratorio e condividere la colazione insieme.

Il nome Rorate proviene dall’antico inno gregoriano di avvento:

Roráte caeli désuper,
Et nubes plúant iustum.

Stillate rugiada, o cieli, dall’alto,
E dalle nubi piova chi rende giustizia.

Non adirarti, o Signore, non ricordarti più dell’iniquità:
Ecco che la città del Santo è divenuta deserta:
Sion è divenuta deserta: Gerusalemme è desolata:
La casa della tua santificazione e della tua gloria,
Dove i nostri padri Ti lodarono.

Stillate rugiada, o cieli, dall’alto,
E dalle nubi piova chi rende giustizia.

Peccammo, e siamo divenuti come gli immondi,
E siamo caduti tutti come foglie:
E le nostre iniquità ci hanno dispersi come il vento:
Ci hai nascosto il tuo volto.
E ci hai schiacciati per mano delle nostre iniquità.

Stillate rugiada, o cieli, dall’alto,
E dalle nubi piova chi rende giustizia.

Guarda, o Signore, l’afflizione del tuo popolo,
E manda Colui che deve essere mandato:
Manda l’Agnello dominatore della terra,
Dalla pietra del deserto al monte della figlia di Sion:
Affinché Egli tolga il giogo della nostra schiavitù.

Stillate rugiada, o cieli, dall’alto,
E dalle nubi piova chi rende giustizia.

Consolati, consolati, o popolo mio:
Presto verrà la tua salvezza:
Perché ti consumi nella mestizia, perché il tuo dolore si è rinnovato?
Ti salverò, non temere,
Perché io sono il Signore Dio tuo,
il Santo d’Israele, il tuo Redentore

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