Cari amici,

Si è al termine del mese di maggio: ricco di eventi ed esperienze significative nella vita della comunità cristiana del Don Bosco, dei Sale. In particolare le prime Comunioni, Cresime, il Rosario quotidiano serale molto partecipato (nonostante la pioggia!) e le celebrazioni di San Domenico Savio, Santa Maria Mazzarello e soprattutto di Maria Ausiliatrice.

Quest’ultima si è articolata nell’arco di tre giorni, 24-25-26 maggio. Preceduta dalla gita-pellegrinaggio Colle Don Bosco di 180 persone: per ringraziare il Signore per la consegna missionaria affidata a Don Bosco 200 anni fa e per la fedeltà di Don Bosco nel realizzare tale consegna con la guida maestra di Maria Ausiliatrice e chiedere a loro il coraggio e l’aiuto per continuarlo nella nostra realtà cuneese.

E proprio con la centralità dell’Ausiliatrice è stata vissuta la festa conclusiva della comunità: il Grazie a Gesù e alla SS. Trinità è stato accomunato anche dal Grazie affettuoso a Maria, Madre Maestra e Guida. Di Don Bosco allora e oggi di quanti abitano la vita ai Sale.

Il percorso fatto a maggio e uno dei messaggi decisivi vengono richiamati da un sogno “mariano” fatto da Don Bosco. È del 1866, quindi 158 anni fa, ed è conosciuto col titolo “L’inondazione e la zattera salvatrice”. In esso viene presentato il futuro dell’opera salesiana e la missione salvatrice tra i giovani.

Con passaggi fortemente drammatici vengono toccate le vicende dello spirito e la meta verso cui Maria Ausiliatrice guida in modo tenace chi a lei si affida. E purtroppo sono descritti anche i tragici disastri ai quali vanno incontro coloro che voltano le spalle, in modo sciocco e presuntuoso, a Gesù e alla Madre.

Il sogno, affascinante e avventuroso, porta a fare un serio esame di coscienza sugli orientamenti che guidano la vita. Con molto realismo sono indicate le cause maligne che portano alla distruzione morale e spirituale. E alla triste infelicità.

Durante una furiosa e improvvisa tempesta, attraverso le acque impressionanti di una violenta inondazione, una zattera accoglie Don Bosco e i giovani e li conduce ad una meta sicura: un magnifico edificio, con un giardino meraviglioso, dove è collocata una statua di Maria Ausiliatrice. Il finale è sorprendente. Davanti agli occhi affascinati dei giovani, in un silenzio coinvolgente, la statua si anima e la Madonna, con voce dolce e rassicurante, dice loro: “Se voi sarete
per me figli devoti, io sarò per voi Madre amorosa”. (Memorie Biografiche, vol. VIII, pag. 275).

Il contesto sociale in cui Don Bosco racconta il sogno è di una forte mentalità anticristiana, con i suoi vortici sempre più travolgenti che purtroppo si notano anche ai nostri giorni: un menzognero attacco contro i valori cristiani, contro il Vangelo e contro la persona stessa di Gesù. Su più fronti: famiglia, scuola, tempo libero, musica, cinema, letture… usando i mezzi micidiali dei social, del cinema e dello spettacolo, ma anche di scelte politiche.

Mirano ad addormentare la coscienza e a sfasciare la fede. Come reagire? La ricetta di Don Bosco è semplice: curare bene la vita sacramentale (confessione e comunione), impegnarsi per il bene evangelico nel quotidiano. E una fiducia tenera e costante in Maria Ausiliatrice, Madre amorosa.

Il segreto per una sintonia piena con Maria? La preghiera affettuosa quotidiana, da “figli devoti”. Figli che riconoscono la dignità e il ruolo della Madre, con venerazione, con docilità, con affetto, con umiltà, con fedeltà, riconoscenza, con fiducia.

Aiutando gli altri figli più smarriti e dispersi a trovare la strada di casa, dove c’è Lei, Madre amorosa e accogliente.

don Egidio Deiana SDB,
Parroco

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